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La biblioteca di Babele lee La camarera de Artaud


(Fuente: La biblioteca di Babele)

Siamo negli anni Quaranta, in un ospedale psichiatrico francese durante l’occupazione nazista. Amélie Lévy è una ragazzina che a causa di certi disturbi della personalità viene ricoverata nell’istituto di Rodez. La madre non se ne occupa poi tanto, all’inizio le ha detto che sarebbe stata lì per poco, ma il tempo è passato e le sue lettere arrivano sempre più di rado. La giovane passa le sue giornate leggendo libri o aiutando in cucina, ma un giorno arriva un nuovo ospite del manicomio: l’artista Antonin Artaud. Il direttore dell’ospedale decide che sarà proprio Amélie a occuparsi di lui e a diventare la sua cameriera personale. La ragazza inizia a leggere i libri che le vengono prestati da Artaud e a cambiare la sua visione del mondo: se prima, anche solo leggendo la Bibbia, vedeva le lettere che diventavano formichine e se ne andavano via, adesso la sua realtà si ferma e assume contorni sempre più definiti. Amélie riuscirà ad andare dritta verso la guarigione e verso la configurazione di un’identità propria.

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